
L'incanto dell'infanzia finisce nel momento in cui si avvertono cambiamenti rapidi a livello corporeo, cognitivo ed emotivo. La spensieratezza e la stabilità vissuta fino a quel momento cede il passo all'instabilità, alla perdita dell'equilibrio. Questo movimento si chiama Sviluppo.
Tra gli 11 e i 13 anni l'adolescente vede il suo corpo cambiare rapidamente; tra i 14 e i 17 anni i cambiamenti fisici si stabilizzano ma fa capolino un cambiamento psicologico. Si sviluppa e si potenzia la sua capacità di astrazione e sorge la domanda "io chi sono?" ricercando nel frattempo una maggiore indipendenza. Tra i 17 e i 21 anni lo sviluppo fisico e psicologico si completano e l'adolescente si pone domande sul futuro puntando su obiettivi personali e professionali.
L'ingresso nell'adolescenza prevede quindi compiti evolutivi che l'adolescente dovrà risolvere per crescere. E' questa la fase del ciclo di vita in cui è richiesto, più che in altre fasi di sviluppo, di definirsi rispetto alla propria identità, e di gettare le basi per un divenire adulti.
L'adolescente ha difficoltà a riconoscere se stesso nella sua immagine corporea, sente la necessità di nuovi punti di riferimento al di fuori della famiglia, spesso ribellandosi alle regole; sperimenta una vera e propria crisi di identità, non riconoscendosi più nel bambino di ieri e non sapendo ancora che adulto sarà. In questa fase intermedia fra l'infanzia e l'età adulta, l'adolescente può soffrire di bassa autostima, di un senso di inferiorità rispetto ai coetanei, e sentirsi in balia di emergenze aggressive, dell'ansia, delle oscillazioni dell'umore ed essere intollerante nei confronti dell'autorità. All'interno di questo quadro incerto e talvolta angosciante si colloca la crisi adolescenziale. La famiglia nel suo complesso è coinvolta nella crisi; genitori e figli, seppur da punti di vista differenti, vivono paure ed incertezze. Spesso i genitori si sentono impreparati e inadeguati a prestare aiuto al proprio figlio e di contro il figlio non mette a fuoco i suoi bisogni. I genitori non lo riconoscono quasi più ma neanche lui si riconosce. Ciò che caratterizza questa incertezza si chiama ambivalenza.
Dott.ssa Silvia Broccardo
Psicologa Psicoterapeuta - Torino (TO)
